Il Covid-19 ha cambiato radicalmente la nostra quotidianità sotto tanti punti di vista, costringendoci a riadattare il nostro stile di vita. Sicuramente anche le nostre abitudini di nutrizione e il cibo che più ci interessa ha subìto delle modifiche importanti.
La pandemia e soprattutto i lockdown hanno determinato inevitabilmente la necessità di digitalizzare anche gli acquisti, come quelli alimentari. Acquisti che una volta erano quasi prettamente offline. Molti marchi, infatti, hanno registrato una diminuzione delle vendite al dettaglio, ma un aumento esponenziale di quelle online.
I nuovi risultati di uno studio globale condotto da Health Focus International con Arla Foods Ingredients hanno identificato alcuni principali cambiamenti che vale la pena monitorare per comprendere come il mercato del cibo stia cambiando in seguito all’avvento dell’emergenza sanitaria.
Il cibo come elemento per migliorare l’umore e la salute
A livello globale, il 14% delle persone ora sente il bisogno di cibi in grado di migliorare l’umore (rispetto al 5% nel 2014). Il 13%, invece, ha affermato di essere interessato a un tipo di alimentazione in grado di aiutare a ridurre la sensazione di stress.
La pandemia ha accelerato inoltre la ricerca di prodotti naturali e salutari, soprattutto biologici.
Il 52% delle persone, infatti, ha affermato che sarebbe disposto a spendere fino al 10% in più per cibi e bevande salutari. Questo sia per migliorare il proprio benessere, sia per assumere un comportamento più ecosostenibile.
Anche il numero di persone che assume vitamine, minerali e integratori alimentari almeno una volta alla settimana è cresciuto dal 45% al 62%.
Questo comportamento sicuramente è riconducibile alla possibilità di:
- dedicare più tempo alla realizzazione dei pasti, anziché acquistare prodotti pronti;
- fare una prima colazione completa e abbondante;
- incrementare il consumo di alimenti importanti nella dieta, come vegetali e legumi, che a volte vengono trascurati per mancanza di tempo per cucinarli.
Inoltre, lavorando principalmente da casa con lo smartworking (che rimane la modalità principale in moltissime aziende) le persone riescono a consumare la maggior parte dei nutrienti nella prima parte della giornata. Questo aiuta a ingrassare meno e a dormire decisamente meglio.
Come le aziende hanno reagito a questi cambiamenti
Come conseguenza della crescita dell’e-commerce, le aziende hanno dovuto necessariamente mostrarsi sempre più innovative nelle loro strategie di vendita e marketing, ma non solo.
Per quanto concerne la nutrizione ad alte prestazioni, per esempio, i consumatori continuano a spendere, ma in maniera differente. Gli acquisti di prodotti per la nutrizione sportiva nelle palestre e nei negozi sono in calo, ma i consumatori sono comunque interessati a fare questo tipo di acquisti online. Dunque le imprese di questo settore hanno dovuto implementare nuove strategie per potenziare l’e-commerce e trarne il meglio in termini sia di profitto, sia di soddisfazione dei consumatori.
In questo senso, sicuramente hanno influito molto anche le modifiche legate al packaging (settore che, in Italia, ha registrato risultati più che positivi nel primo trimestre del 2021). Ciò si è tradotto da una parte nella necessità di individuare nuovi processi e nuovi macchine packaging e di processo per far fronte alle domande sempre più crescenti di prodotti. Dall’altra, come conseguenza della ricerca da parte dei consumatori di un approccio sempre più etico e attento anche all’ambiente, le aziende hanno dovuto aumentare il proprio impegno nella produzione di confezioni green. La sfida più grande per le imprese è senza dubbio quella di trovare soluzioni per garantire le elevate performance della plastica con materiali nuovi e con un ridotto impatto ambientale.