In che modo il mercato farmaceutico è stata intaccato dall’emergenza Coronavirus? Stando ai dati forniti da Federfarma, la filiera farmaceutica ha subito un aumento dell’export del 24% già nel primo trimestre. A giocare un ruolo fondamentale in questo incremento è il Mezzogiorno, che ha dato una svolta al settore.
Il COVID-19 ha impattato in maniera significativa sull’industria farmaceutica, ma non come ci si aspettava, basandoci sulle tendenze dell’insieme dell’economia. Pensiamo solamente che l’export è aumentato di oltre il 24% su base annua per l’Italia, con un trainante 14,9% del Meridione – di cui il 23,7% deriva unicamente dalla Campania. Insomma, mentre l’economia totale a livello nazionale cala dell’1,9%, al sud la spinta ha dato una svolta dell’1,1%.
I dati provengono da un centro di analisi dei dati collegato al gruppo Intesa San Paolo, e sono stati presentati per la prima volta al webinar di Farmindustria intitolato “La forza dell’innovazione per il rilancio del Mezzogiorno. La filiera farmaceutica di fronte alla sfida del COVID-19”.
Il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, ha dichiarato che il sud Italia ha giocato un ruolo di grande rilievo all’interno del periodo di picco della pandemia. Non solo per il fatto che c’è stata la possibilità di garantire continuità di produzione. Si tratta anche di una qualità intrinseca delle risorse umane che vi hanno preso parte, contribuendo con coraggio, ogni giorno, alla tenuta industriale del settore. Ecco perché Farmindustria ha deciso di confermare la sua presenza e di dare più risalto alle politiche orientate verso il sud nel futuro.
La farmaceutica tra i settori più innovativi e green
Secondo i dati rilasciati dal webinar, il numero delle imprese impegnate nel settore è cresciuto del +0,4%, con uno 0,8% nelle regioni meridionali. Pensiamo a oltre 750 imprese attive ad oggi, con oltre 61 mila dipendenti che fanno della medicale uno dei settori più all’avanguardia e green dell’industria 4.0. Già prima dell’emergenza, nel 2019, i dati facevano ben sperare.
Il Presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi porta infine un grande contributo alla causa del sud, affermando che nel 2019 l’export farmaceutico è cresciuto del 21%, mentre nel primo trimestre del 2020, per le ragioni che conosciamo, è aumentato di un altro 15%. Le ultime settimane hanno poi caratterizzato un drastico aumento della continuità operativa, divenendo un settore trainante anche grazie alla programmazione per la continuità del lavoro. Specialmente durante l’emergenza COVID, quest’industria non avrebbe infatti potuto permettersi di fermare la produzione, e non si è fatta trovare impreparata.
Nuovi lanci sul mercato farmaceutico
Nella presentazione dell’analisi “COVID-19 Global Executive Briefing”, webinar della IQVIA Institute, è stata dimostrata l’importanza della digitalizzazione, la quale acquisirà maggiore rilievo anche nelle attività di informazione scientifica sui farmaci. Inoltre, nella presentazione viene chiarito che nel biennio 2018-2019 sono stati lanciati sul mercato oltre 109 prodotti, mentre per il 2020 sono previsti oltre 50 lanci per il periodo compreso fra il 2021 e il 2028, dove si stima che gli ingressi sul mercato saranno più di 340.
Trasformare la crisi in opportunità: è questo l’obiettivo che l’industria farmaceutica si è prefissata in questa fase transitoria di uscita dal COVID. Il compito dell’economia italiana è quello di accelerare la trasformazione delle imprese che oggi sono già competitive, in modo che possano sopravvivere nel futuro incerto che si delinea all’orizzonte.