Buongiorno, oggi finalmente dopo aver ampiamente analizzato le caratteristiche ed il funzionamento dei centri di lavoro passiamo ad illustrarvi il funzionamento e la composizione di quella che è la macchina probabilmente più importante, sicuramente più diffusa, nonché la madre di tutte le macchine utensili, oggi parliamo del tornio.
Per farlo partiremo dalla descrizione del tornio tradizionale: il tornio parallelo.
Avremo modo nei successivi articoli di esaminare approfonditamente l’evoluzione che ha avuto questa macchina nel tempo dal punto di vista tecnologico, illustrandovi anche il funzionamento dei moderni torni a controllo (CNC) e le loro diverse configurazioni.
Prima pero’ sarà importante capire bene come funziona il tornio parallelo tradizionale.
Il tornio parallelo
Il tornio convenzionale o meglio definito come tornio parallelo è senza ombra di dubbio la macchina utensile per asportazione truciolo più diffusa al mondo e di conseguenza più utilizzata nell’industria meccanica.
Con il tornio è, infatti, possibile effettuare una vastissima varietà di lavorazioni tramite l’utilizzo dei più svariati utensili che facilmente possono essere gestiti.
La principale lavorazione effettuabile con il tornio parallelo è essenzialmente la realizzazione di solidi di rivoluzione. Con questo vogliamo indicare tutte quelle superfici in cui le sezioni hanno forma circolare. Nello specifico con il tornio si possono realizzare superfici cilindriche e coniche, alesature, fori, filettature, sfacciature, torniture sferiche e torniture a sagoma.
La caratteristica principale del tornio, che lo contraddistingue per esempio da una fresatrice, è data dalla movimentazione del pezzo. Il moto di quest’ultimo sarà un moto rotatorio che è fatto ruotare dal mandrino, albero principale della macchina.
Il pezzo da lavorare potrà essere montato in due modi:
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a sbalzo venendo serrato all’autocentrante che a sua volta è avvitato sul mandrino;
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tra le punte, utilizzando come sostegno una contropunta presente su un supporto mobile chiamato controtesta e lungo le guide di scorrimento del banco.
Quando per esempio bisogna acquistare un tornio, è importante innanzitutto stabilire due parametri fondamentali legati al tipo di lavorazione che si renderà necessaria effettuare con la macchina.
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I due parametri fondamentali di un tornio parallelo sono:
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la lunghezza massima tornibile, identificata dalla distanza massima tra le punte;
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il diametro massimo tornibile, identificato quest’ultimo dall’altezza delle punte sul banco e dalla presenza del carro trasversale.
La testa motrice del tornio è costituita dal mandrino e da tutti i dispositivi meccanici necessari per convertire il moto rotatorio generato da un motore elettrico sia nel movimento rotatorio dell’albero principale (mandrino), sia nei movimenti rettilinei delle slitte o guide.
Caratteristica del tornio parallelo risulta essere anche il movimento di avanzamento proprio dell’utensile che generalmente è costituito da un movimento in direzione parallela all’asse Z o asse mandrino.
Nelle lavorazioni di tornitura in piano come per esempio la sfaccettatura il moto dell’utensile é perpendicolare all’asse del tornio,solo in questo caso si parla di avanzamento trasversale.
Poi troviamo tra le componenti principali il cosiddetto carrello portautensile costituito da una slitta per gli spostamenti longitudinali (lungo l’asse z) e da una slitta per gli spostamenti trasversali. Il carrello portautensile è costituito inoltre da una piastra che gira attorno ad un asse verticale per consentire l’orientamento degli utensili montati sulla slitta portautensili.
La punta dell’utensile viene posizionata alla stessa altezza dell’asse z, a volte pero’ viene posizionata leggermente più in alto per le operazioni di sgrossatura o anche più in basso per le lavorazioni di finitura.
Il moto del carrello portautensile invece viene effettuato a mano oppure meccanicamente tramite un sistema di ingranaggi meccanici che trasferiscono il moto del mandrino al carrello. In questi casi la velocità sarà rapportata alla velocità di rotazione del pezzo mediante l’utilizzo di una serie di ruote intercambiabili.
In sintesi, il tornio parallelo convenzionale si costituisce dunque delle seguenti componenti caratterizzanti:
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il bancale oppure chiamato banco che ha la funzione di sostegno di tutte le altre componenti;
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la testa motrice su cui sarà montato il mandrino e l’autocentrante che sosterrà il pezzo in lavorazione;
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la controtesta mobile che sosterrà la contropunta;
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il carrello portautensile
Abbiamo quindi descritto il tornio parallelo tradizionale. Negli articoli futuri che regolarmente seguiranno sul nostro blog industriale Makinews, descriveremo entrando nel dettaglio le componenti e le diverse applicazioni dei torni moderni a controllo numerico, scoprendone tante altre affascinanti peculiarità.
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